…” C’era una volta una bambina che non si lavava mai e poi mai. Per questo tutti la chiamavano Cappuccetto Zozzo. Un giorno, mentre lei si rotolava in una pozzanghera con un maialetto amico suo,la mamma la chiamò: -Cappuccetto zozzo! Cappuccetto Zozzo! -Eccomi mamma! Arrivo subito!- rispose la piccola che era si sempre sporca e puzzolente, però, a parte questo, era una bravissima bambina. -No no resta pure dove sei.
Tobia era alto un millimetro e mezzo, non molto per la sua età. Soltanto la punta dei piedi spuntava dal buco della corteccia. Il ragazzino era immobile. La notte lo copriva come un mantello.Tobia guardava il cielo punteggiato di stelle. Non aveva mai visto una notte più nera nè più scintillante di quella che si stendevaa macchie fra le enormi foglie rosse.Le mani gli bruciavano per via delle spine e.
“ Le prime parole che Sara scrisse sul quaderno con la copertina rigida che le aveva dato suo padre furono: fiume,luna e libertà, oltre ad altre più strane che le venivano per caso, a mò di scioglilingua,mescolando vocali e consonanti a casaccio. Queste parole nascevano senza che lei lo volesse, come fiori selvatici che non c’è bisogno d’ innaffiare, ed erano quelle che le piacevano di.
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